❓ Siamo in grado di distinguere un testo scritto dall’IA?

:red_question_mark: Introduco l’argomento riprendendo il titolo dell’articolo letto, al quale vi rimando per approfondire LINK)

Quali dubbi possono assalire una/un prof.?

Tanti sono i dubbi. Di sicuro, posso con certezza, affermare che è cambiato l’approccio didattico, o almeno, io ho modificato il lavoro in classe e non solo.

Cosa vuole dire ciò?
Assegno le attività a casa, correggo in classe in modo diverso, cercando di comprendere se realmente l’allievo ha svolto l’attività.

Per gli elaborati, i temi, per intenderci, il discorso è più complesso. Dare una traccia da svolgere a casa non serve a nulla e quindi l’attività si è spostata in classe con esercitazioni mirate e ben strutturate per verificare conoscenze ma soprattutto le abilità e le competenze di scrittura.

Interessante è anche il punto di vista dell’autore dell’articolo, il quale, nell’ultima parte, si sofferma sui segnali che si possono evidenziare dal testo e che ci permettono di scoprire se è stato scritto dall’IA. Nello stesso tempo, afferma che nessuno degli elementi indicati è capace però di darci una garanzia al 100%.

Quindi, chiude l’articolo parlando di “approccio critico e multiprospettico” che rappresenta la migliore strategia da affiancare al dialogo che non deve mai mancare.

E tu, docente e/o studente cosa ne pensi?

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Una cosa che penso sia abbastanza interessante qui è le prove orali. Queste sono un’idea piuttosto nuova per me (non sono comuni nel Regno Unito), ma sembrano abbastanza comuni in Italia. In persona prove orali sembrano essere un modo potenziale per vedere se gli studenti hanno davvero fatto la lettura e capire veramente quello che leggono, ma da remoto hai di nuovo il problema che gli studenti possono aprire un’AI su un altro schermo e leggere quello che dice

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