Ti sei mai chiesto come coinvolgere gli studenti in un’analisi più profonda e creativa delle opere d’arte? ![]()
Il metodo dei sei cappelli di Edward De Bono, tratto dal suo libro “Sei cappelli per pensare” (1985), può diventare uno strumento efficace per trasformare l’insegnamento della storia dell’arte e dell’educazione all’immagine. Questo approccio permette agli studenti di osservare un’opera da diverse prospettive, stimolando il loro pensiero critico e creativo. Ecco come applicare i sei cappelli all’analisi delle opere d’arte:
- Cappello bianco (neutro e oggettivo): raccogliere dati e informazioni sull’opera in maniera oggettiva (autore, tecnica, periodo storico, soggetto).
- Cappello nero (logico-negativo): individuare criticità e aspetti controversi, esplorando le difficoltà o i limiti dell’opera.
- Cappello giallo (logico-positivo): identificare i punti di forza, le opportunità e le innovazioni presenti nell’opera.
- Cappello verde (creativo e provocatorio): lasciare spazio alla creatività, immaginando nuove interpretazioni o letture critiche.
- Cappello rosso (emotivo e istintivo): esprimere le emozioni, intuizioni e sensazioni suscitate dall’opera.
- Cappello blu (organizzativo e strutturale): coordinare l’intero processo, sintetizzando tutte le riflessioni e guidando verso una conclusione.
Questo processo può diventare ancora più creativo e rafforzare ulteriormente l’alfabetizzazione visiva degli studenti se integrato con l’utilizzo della tecnologia giusta, in particolare con Pinxit Studio
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Ad esempio gli studenti potrebbero:
- Creare etichette interattive per ogni cappello, aggiungendo descrizioni o pensieri durante l’analisi.
- Utilizzare la funzione zoom gigapixel per esplorare i dettagli dell’opera con il cappello bianco.
- Costruire storie interattive con il cappello verde, reinterpretando l’opera attraverso nuove narrazioni.
Hai mai provato a utilizzare la tecnica dei sei cappelli di De Bono in classe?
Quali altre tecniche usi per stimolare il pensiero critico nell’educazione visiva?
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