🤖 Arte e intelligenza artificiale: nuove prospettive per la didattica della storia dell'arte!

Una recente ricerca ha esplorato come l’intelligenza artificiale, tramite Large Language Models (LLM) come GPT-4V e Gemini 2.0, possa automatizzare e approfondire l’analisi estetica e tecnica delle opere d’arte. I ricercatori hanno utilizzato un approccio integrato, illustrato nelle immagini allegate, per analizzare nel dettaglio oltre 15.000 opere d’arte, coprendo un arco temporale che va dal XV al XXI secolo.

Il framework utilizzato si basa su due prospettive principali per decodificare gli elementi estetici delle opere digitalizzate:

  • Tecnica: forma, scala, luce, materiali e tecniche artistiche.
  • Concettuale-espressiva: colori, figure, movimento, elementi emotivi e visivi.

Queste analisi vengono effettuate tramite specifiche domande guida (seconda immagine), che permettono ai modelli GPT-4V, GPT-4 e Gemini 2.0 di esplorare elementi come:

  • La scelta e l’impatto dei colori
  • L’uso della luce e del contrasto
  • Le tecniche e i materiali impiegati
  • Il movimento rappresentato o suggerito
  • La presenza e il significato di figure o personaggi

Le risposte ottenute vengono elaborate e sintetizzate attraverso GPT-4 e Gemini 2.0, generando metriche qualitative e quantitative che permettono di identificare modelli stilistici, tendenze estetiche e trasformazioni nel tempo. Infine, le interpretazioni vengono validate confrontando l’analisi generata con descrizioni standardizzate degli stili artistici, tramite sofisticati modelli di embedding.

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Implicazioni e prospettive future
Questo studio permette di fare luce su come automatizzare un framework di analisi formale avendo a disposizione un vasto numero di opere, decodificando in modo profondo sia gli elementi tecnici (forma, scala, luce, materiale, tecniche) che quelli espressivi/concettuali (colore, figure, movimento). Inoltre, da questo studio è possibile avere una visione ad ampio raggio delle tendenze e dei pattern evolutivi nell’arte attraverso i secoli, rivelando intuizioni che sarebbero più difficili da scoprire. Si potrebbe avere a disposizione una sorta di “Traduttore universale artistico” in grado di “leggere” e “tradurre” le opere visive in descrizioni comprensibili, rendendo l’arte più accessibile e stimolando nuove direzioni di ricerca, come l’identificazione di falsi o la previsione di tendenze future.

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