L’intelligenza artificiale è entrata nelle nostre aule e sta trasformando radicalmente il modo in cui gli studenti apprendono e memorizzano le informazioni. E’ fondamentale quindi comprendere questi cambiamenti per adattare le nostre strategie didattiche.
Il Fenomeno del "Cognitive Offloading
Già da tempo utilizziamo dispositivi esterni per alleggerire il carico della nostra memoria: dalle agende agli smartphone, fino al GPS che non fa memorizzare i percorsi. Questo processo, chiamato “cognitive offloading”, ha portato al cosiddetto “effetto Google” - la tendenza a usare Internet come una memoria esterna, indebolendo potenzialmente quella interna.
La ricerca ha dimostrato un effetto preoccupante: chi cerca spesso informazioni online confonde la conoscenza trovata con la propria, sviluppando una falsa fiducia nella propria memoria e conoscenza.
L’IA: una sfida ancora maggiore
L’introduzione di strumenti come ChatGPT rappresenta un salto qualitativo che intensifica le preoccupazioni:
Rischi emergenti:
- Pigrizia cognitiva: Gli studenti potrebbero perdere l’abitudine al pensiero profondo
- False memorie: L’IA può generare informazioni errate che vengono incorporate nella memoria
- Perdita di competenze fondamentali: Il rischio che gli studenti deleghino completamente scrittura e ragionamento critico all’IA
A differenza di Google, che rimanda a fonti verificabili, gli LLM generano risposte “originali” e possono creare errori, rendendoli fonti potenzialmente inaffidabili.
Cosa dicono le ricerche
È importante mantenere una prospettiva equilibrata: gli studi attuali non supportano affermazioni catastrofiche come “Internet sta rovinando la memoria”. Le ricerche mostrano impatti su compiti specifici, ma non un declino generale delle capacità cognitive. Tuttavia, gli studi sull’IA sono ancora agli inizi, e la rapidità dell’evoluzione tecnologica rende difficile prevedere gli effetti a lungo termine.
Come insegnanti, cerchiamo di:
- Rimanere consapevoli di queste dinamiche e del loro impatto sui nostri studenti
- Adattare le strategie didattiche per incoraggiare l’uso critico e responsabile dell’AI
- Continuare a promuovere lo sviluppo delle competenze cognitive essenziali che nessuna macchina può replicare
- Educare gli studenti sui rischi e benefici di questi strumenti
L’IA non è né un nemico da combattere né una soluzione miracolosa da abbracciare ciecamente. È uno strumento potente che richiede un approccio educativo consapevole e critico. Il nostro ruolo come educatori diventa quindi ancora più cruciale: guidare gli studenti nell’uso responsabile di queste tecnologie, preservando e sviluppando le loro capacità cognitive naturali. La sfida, come è sempre stato, è trovare l’equilibrio giusto tra l’innovazione tecnologica e lo sviluppo autentico delle competenze umane. Solo così potremo preparare i nostri studenti per un futuro in cui uomo e intelligenza artificiale collaborano efficacemente.
Per saperne di più: Are the Internet and AI affecting our memory? What the science says