Mappe mentali e IA

Nel mondo dell’educazione, le nuove tecnologie, come ChatGPT, promettono di rivoluzionare il modo in cui apprendiamo. Ad esempio, la capacità di generare mappe mentali istantaneamente offre un’attrattiva indiscutibile: ciò che prima richiedeva molto tempo e molto lavoro meticoloso, ora può essere completato in pochi secondi. Tuttavia, c’è un aspetto cruciale che rischiamo di trascurare: l’essenza dell’apprendimento non risiede soltanto nel prodotto finale, ma nel processo stesso della sua creazione.
Per gli studenti, il vero valore di una mappa mentale non si limita alla sua capacità di riassumere o presentare informazioni in modo chiaro. Sta piuttosto nello sforzo cognitivo richiesto per crearla: sintetizzare informazioni, stabilire connessioni e impegnarsi profondamente con il materiale. Quando gli studenti lasciano che l’IA faccia il “lavoro difficile” per loro, perdono le opportunità di impegnarsi nei processi che rendono l’apprendimento significativo.
Le mappe mentali possono essere un elemento prezioso nel processo di apprendimento, ma non dovrebbero essere semplicemente fornite agli studenti da nessuna intelligenza, artificiale o naturale che sia. Il valore di una mappa mentale (così come per ogni altro schema) risiede nella sua creazione, un processo che aiuta gli studenti a costruire la conoscenza e a cementare le connessioni tra i concetti.
L’IA può essere utilizzata come punto di partenza, per stimolare idee, suggerire modifiche e risparmiare tempo. Ma è fondamentale poi incoraggiare gli studenti a tracciare personalmente le connessioni e a fare il lavoro impegnativo. Perché l’apprendimento non riguarda solo ciò che si conosce, ma anche come ci si è arrivati.

2 Mi Piace

Concordo pienamente con te @AlessandroZocchi, ripeto sempre ai miei studenti che la mappa mentale è frutto di una creazione personale che avviene mentre si legge, si comprende ciò che si legge e mentre si studia. Si può affinare la sua creazione per adattarla alle proprie esigenze durante il processo.
Buon pomeriggio
Annamaria
profgiornalista

Mi collego a questa discussione per segnalare uno strumento che - a mio avviso - va nella direzione auspicata da @AlessandroZocchi . Si tratta di uno strumento che serve per creare mappe concettuali “aumentate” dall’AI, dove cioè parte del lavoro è in mano all’essere umano (che può creare i “blocchi” della mappa e descriverne il contenuto) e l’AI interviene per ampliare i contenuti o suggerire ulteriori connessioni.

A me è capitato di proporlo a dei docenti, e ho ottenuto pareri discordanti. Fatemi sapere se avete occasione di sperimentarlo, e cosa ne pensate!

Il tool si trova qui: https://www.heuristi.ca/