Ansia e uso del digitale. Una generazione sotto controllo

Con l’arrivo della bella stagione si ricomincia a passare più volentieri tempo all’aperto, spesso portando con sè i propri device digitali.

Averli sempre a disposizione ha un impatto sui nostri stati d’animo?

È una discussione molto polarizzante: c’è chi, con posizioni alle volte etichettate “da boomer, invoca un divieto radicale, oppure c’è chi ne difende le potenzialità, in termini di conoscenza, partecipazione e apprendimento. Qui in FEM noi lavoriamo sulla consapevolezza per raggiungere l’equilibrio tra fisico e digitale, anche con soluzioni come Familyverse.

D’altra parte, le cause di un possibile disagio nelle giovani generazioni sono molteplici: lo psicologo sociale Jonathan Haidt , ad esempio, ha approfondito le radici degli stati d’ansia negli adolescenti, e ha dimostrato che esiste un nesso con il digitale, ma il tempo trascorso sui social media non è l’unico responsabile: l’ansia e la mancanza di autonomia possono essere ricondotte anche alla diminuzione della libertà infantile, ossia alla pratica sempre più avanzata di organizzare e supervisionare in modo eccessivo ogni aspetto della vita offline dei più giovani.
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