FEI Paper #3 is out!
Eccoci al terzo volume della nostra collana “Ad Hoc Papers — For diving deep, when needed”. Dopo i primi due learning paper dedicati alla lettura nell’era digitale, il primo, e al rapporto tra tecnologia e attenzione, il secondo, ci immergiamo ora in un altro territorio affascinante: la presenza dirompente delle immagini e la necessità di una nuova alfabetizzazione visiva nell’era degli schermi.
Il nostro nuovo studio, curato dal team di Augmented arts, affronta una questione urgente del nostro tempo: come l’ondata continua di stimoli visivi stia modificando non solo il modo in cui comunichiamo, ma anche come interpretiamo il mondo, elaboriamo significati e, in ultima analisi, costruiamo la conoscenza.
Scarica qui “Vedere digitale”, in anteprima!
AdHoc Papers FEI III — Vedere Digitale.pdf (1,2 MB)
Per citare questo paper: Future Education Institute. Vedere Digitale: per capire un mondo che non usa più parole. (03, 2025).
A cura di Leonardo Lodi.
Comitato editoriale: Francesca Alloatti (Project Manager), Cristiana Caserta (editing e proofreading), Vincenza Galiano (grafica e impaginazione), Francesca Reggiani, Chiara Ferrari, Greta Calzolari (comunicazione e marketing), Donatella Solda e Damien Lanfrey (direzione scientifica).Collana: Ad Hoc — Papers for diving deep, when needed
Paper: 3/2025
Titolo: Vedere Digitale: per capire un mondo che non usa più parole
Area: Augmented arts
Ente: Future Education Institute
DOI: https://doi.org/10.63523/0qf937
La ricerca che abbiamo condotto rivela quanto sia profondamente cambiato l’ambiente mediale in cui siamo immersi: la quantità di immagini a cui siamo esposti quotidianamente è aumentata esponenzialmente, trasformando radicalmente l’esperienza di fruizione. Gli studi mostrano come le nuove generazioni dedichino sempre più tempo ai contenuti visivi attraverso social media e piattaforme digitali.
Particolarmente significativo è scoprire come le immagini non siano mai neutrali, ma costruiscano e veicolino significati, influenzando profondamente il nostro modo di percepire e interpretare la realtà. La teoria del doppio codice ci conferma che l’utilizzo congiunto dei canali visivi e verbali durante l’apprendimento porta a una comprensione più profonda rispetto all’uso esclusivo di un solo canale.
Crediamo che il punto cruciale, constatata la pervasività delle immagini, sia sviluppare strumenti cognitivi per interpretarle criticamente e intenzionalmente. Nel terzo paper condividiamo metodologie innovative per sviluppare l’alfabetizzazione visiva e integrarla intenzionalmente nell’apprendimento.
Nei nostri lab stiamo già sperimentando ambienti che potenziano la visual literacy, applicando queste scoperte nella pratica quotidiana. Attraverso il nostro approccio metodologico, stiamo sviluppando framework didattici che consentono di trasformare la visione passiva in un’alfabetizzazione visiva attenta e informata.
La discussione su come rendere l’arte un connettore interdisciplinare e un vettore di significato è appena iniziata, e crediamo tutti dovremmo partecipare con intenzionalità. Cosa ne pensi? Leggi e apri la conversazione!