E’ arrivato lunedì!
Volete sapere chi ho intervistato per il nostro secondo appuntamento?
Un indizio? Esistono le notizie “belle”.
Lo sapevate? Volete approfondire?
Allora non mi resta che presentarvi la mia cara amica @Assunta_Corbo .
Assunta Corbo è giornalista, autrice e fondatrice del Constructive Network, rete di professionisti impegnati nella divulgazione del giornalismo costruttivo in Italia. È Trainer Certificata del Solutions Journalism Network, autrice di Empatia Digitale, saggio sulla comunicazione e co-autrice di “Inversione a U. Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società”. È direttrice responsabile di News48, il primo magazine italiano di giornalismo costruttivo e delle soluzioni.
Intervista
Annamaria - Assunta vorrei subito chiederti, vista l’informazione attuale: oggi esistono le notizie belle, quelle rassicuranti, notizie che non ti fanno sempre cadere nello sconforto?
Assunta - Esistono ed è importante raccontarle. L’informazione main stream continua a proporre storie e fatti che fanno leva sugli istinti primordiali della paura, della rabbia e della frustrazione. Ma questo tipo di informazione, oggi che sono aumentate le fonti e i mezzi, non può più funzionare. È quella che sta mandando nel baratro il giornalismo. Le persone hanno perso credibilità nei giornalisti e fiducia nella società. Proporre notizie che raccontino anche le soluzioni ai problemi del nostro tempo è fondamentale per recuperare sentimenti di speranza concreta. Abbiamo bisogno di conoscere anche l’altra parte della storia: quella che racconta di persone che stanno costruendo e di comunità che fanno la differenza sul pianeta.
Annamaria - Sei una giornalista con una visione diversa, parli e operi nel giornalismo costruttivo. Quali differenze dal giornalismo tradizionale?
Assunta - Il giornalismo costruttivo propone un’Inversione a U dell’informazione. Un ritorno ai principi e ai valori che appartengono alla professione e che si sono persi nel corso dei decenni. Il giornalismo tradizionale è orientato al problema e ci offre un feedback della nostra società sempre molto negativo. Il giornalismo costruttivo è consapevole di questi problemi ma concentra la narrazione sulle soluzioni e si prende cura dell’uso delle parole. Mi ha conquistata proprio il profondo rispetto che ha per il pubblico e per le storie.
Annamaria - Parli spesso di cambiare il punto di vista e se siamo capaci e pronti a cambiarlo. Quale sforzo dobbiamo fare e perché farlo, a quali risultati ci porterebbe?
Assunta - Credo che lo sforzo principale sia quello di cambiar mindset e accogliere la possibilità di un cambiamento importante. Come professionisti dell’informazione occorre avere il coraggio di andare contro corrente e di proporre un giornalismo di approfondimento. Come pubblico occorre comprendere che è terminato il tempo dell’informazione passiva: oggi le storie si vanno a cercare, le fonti sono innumerevoli, le scelte sono possibili. Quindi cambiare punto di vista significa allenare il pensiero critico ed esplorare il mondo dell’informazione in modo proattivo. Il risultato è indubbiamente un benessere emotivo, psicologico e fisico notevole. Le notizie che leggiamo determinano la nostra percezione della realtà. E di conseguenza il nostro stare nel mondo.
Annamaria - Immagino di voler spiegare ai miei studenti il giornalismo costruttivo e di chiedere loro di scrivere un articolo che abbia tutti i connotati per essere definito costruttivo. Quali sono le “regole”, gli elementi fondamentali e quali tecniche utilizzare?
Assunta - La prima cosa è trovare un tema che ci sta a cuore o che emerge fortemente nella comunità che abitiamo. A questo punto è importante definire il contesto con dati ed elementi che raccontano il problema che si sta vivendo. Il passo successivo è raccontare una storia di soluzione a questo problema ricordandosi di mettere l’attenzione su questi passaggi: quali dati confermano che questa è una soluzione? Come possiamo replicarla altrove? Quali sono i limiti della soluzione di cui tenere conto? Infine, la parte finale dell’articolo, si può concentrare sulle lezioni apprese da questa storia. All’interno del pezzo è bene sempre inserire le voci dei protagonisti e di esperti che possano aiutarci a completare la narrazione. Lo strumento fondamentale di questo tipo di viaggio nella storia sono le domande: non bastano mai!
Ringrazio @Assunta_Corbo per averci accompagnato in questo, se pur breve, viaggio nel mondo del giornalismo costruttivo e soprattutto di averci dato qualche spunto per poter subito in classe provare a costruire con i nostri studenti delle storie di soluzioni.
Ringrazio ancora @Assunta_Corbo per aver accettato di prendere parte alla nostra Community. Grazie, Assunta!
Ci vediamo il prossimo lunedì!
Non perdetevi le interviste della @profgiornalista
Prima Ed. del Learning More Festival - Intervento di Assunta Corbo