La scorciatoia. Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano

Il titolo di questo post potrebbe suonarvi familiare: è infatti lo stesso libro di Nello Cristianini, professore di Intelligenza Artificiale all’Università di Bath.

La Scorciatoia” è un volume agevole, si legge in poco tempo, eppure è un concentrato di riflessioni e informazioni su cosa sia l’AI, come sia nata, come funziona.
Soprattutto, invita chi legge a riflettere su in che cosa consista davvero il concetto di intelligenza, e come la nostra visione antropocentrica dell’intelligenza produca delle distorsioni che ci portano a malinterpretare - o meglio, a produrre aspettative e attese distorte - sull’AI.

:right_arrow: Questo è per me uno dei punti focali nella comprensione e uso corretto dell’AI: non tanto (e non solo) saper scrivere prompt, o conoscere lo strumento migliore per farsi fare delle slide automaticamente. Il cuore della questione è riuscire a sviluppare un corretto modello mentale di cosa sia la macchina che abbiamo di fronte, da quale tipo di intelligenza sia caratterizzata, e come perciò possiamo interagirci efficacemente.

:blue_book: Lo stesso prof. Cristianini continua a investigare questo tema nel suo più recente libro, “Sovrumano. Oltre i limiti della nostra intelligenza”.

E voi, l’avete già letto? Conoscete i suoi libri?
Ma soprattutto, pensate di avere un corretto modello mentale dell’AI? :eyes:

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È un punto interessante, si potrebbe anche tracciare dei paralleli con il modo in cui vediamo l’intelligenza nelle specie non umane. Quanto spesso consideriamo il comportamento di un animale come ‘stupido’ quando in realtà l’animale sta reagendo solo a fattori che un essere umano non considererebbe mai rilevanti.

Sì, esatto, è proprio uno degli esempi che usa Cristianini nel suo libro. Parla di come noi definiamo l’intelligenza secondo ciò che è l’intelligenza umana (quindi ad es. diciamo che i delfini sono intelligenti quando praticano comportamenti simili ai nostri),

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