Gli scienziati rivelano l'origine neurale della creatività

La creatività, un tratto distintivo dell’uomo, emerge spesso in modo inaspettato. Un team di ricercatori americani ha recentemente fatto un importante passo avanti nell’identificazione delle basi neurologiche della creatività utilizzando avanzate tecniche di imaging cerebrale. Lo studio, pubblicato su “BRAIN”, rivela come diverse aree del cervello collaborino per produrre pensieri creativi.
I ricercatori spiegano che, a differenza di funzioni come la vista o il movimento, la creatività non è localizzata in una specifica area cerebrale. Tuttavia, lesioni cerebrali possono alterare la capacità creativa, suggerendo che sia una funzione cerebrale distinta. I ricercatori sospettavano che la cosiddetta “rete in modalità predefinita (in inglese DMN)”, una rete di varie aree cerebrali attiva quando vaghiamo con la mente, fosse cruciale per il pensiero creativo.
Per testare questa ipotesi, hanno monitorato l’attività cerebrale di pazienti con epilessia utilizzando elettrodi impiantati. Durante i compiti creativi, come trovare nuovi usi per oggetti comuni, la DMN si attivava per prima, sincronizzandosi poi con altre aree coinvolte nella risoluzione di problemi e nel processo decisionale. Inoltre, quando i ricercatori hanno temporaneamente inibito l’attività di specifiche regioni della DMN, la creatività dei partecipanti diminuiva, confermando il ruolo principale di questa rete.
Ancora una volta ci viene quindi dimostrato come fare delle pause, staccarsi mentalmente da un problema e rilassarsi sia un riposo molto attivo per il nostro cervello. Fondamentale, in realtà, per la nosta creatività.

2024-07-19T15:00:00Z

4 Mi Piace

Ho sempre pensato che prendersi una pausa da un problema, disconnettersi e rilassarsi aiuta la mia mente a risolverlo inconsciamente. Sono felice di vedere una ricerca che supporta questa intuizione.

Più comprendiamo il funzionamento del nostro cervello, più ci avviciniamo all’essere in grado di modellarlo computazionalmente. So che l’IA generativa esiste già, ma mi chiedo a che punto vedremo la vera creatività artificiale. O forse GenAI è già ‘creativo’, a seconda della vostra definizione.