Quante volte abbiamo sentito dire “dormiamoci sopra” quando ci troviamo di fronte a un problema difficile? Ora la scienza ci fornisce prove concrete che questa saggezza popolare ha basi neurologiche solide. Una recente ricerca ci offre spunti preziosi su come il sonno, anche breve, possa stimolare l’intuizione e la creatività nei nostri studenti.
Lo studio ha coinvolto dei partecipanti in un compito di risoluzione di problemi che nascondeva una “scorciatoia” non evidente. I risultati sono stati sorprendenti: dopo un sonnellino di soli 20 minuti, il 70,6% dei partecipanti ha avuto il famoso momento “Eureka!”, scoprendo la strategia nascosta.
Ma il dato più interessante è questo: la maggior parte di coloro che ha avuto l’intuizione durante il sonnellino, avevano raggiunto la fase di sonno N2 (sonno più profondo). Questo suggerisce che non è il semplice riposo a fare la differenza, ma la qualità del sonno. I ricercatori hanno infatti osservato che durante la fase N2 il cervello riorganizza le informazioni in modi che non sono possibili durante la veglia attiva.
Come Insegnanti, spesso siamo sotto pressione per “coprire il programma” e massimizzare ogni minuto di lezione. Tuttavia, questa ricerca ci invita a riconsiderare il nostro approccio: forse rallentare e permettere momenti di pausa non è tempo perso, ma investire nella qualità dell’apprendimento.
La creatività e l’intuizione non possono essere forzate, ma possono essere favorite creando le condizioni giuste. E, a quanto pare, un breve sonnellino è una di queste condizioni fondamentali.