Ho avuto il piacere di scrivere una piccola parte neuroscientifica per questo libro dedicato all’educazione fisica per i programmi scolastici dei giovani negli ospedeli. Spesso pensiamo all’educazione fisica come a una materia accessoria, confinata a spazi e orari precisi. Eppure, per molti studenti – soprattutto quelli ricoverati per lunghi periodi in ospedale – il movimento può diventare un ponte fondamentale verso il benessere, la relazione e la continuità educativa.
Il libro “Educazione fisica nella Scuola in Ospedale” è un esempio di come l’attività motoria possa essere ripensata e adattata anche nei contesti più fragili. Nato da oltre vent’anni di esperienza nei reparti pediatrici di Oncoematologia, Neuropsichiatria Infantile e altri ambiti ospedalieri, il testo propone strumenti pratici e un modello pedagogico integrato, in cui corpo, mente ed emozioni sono strettamente connessi.
Possiamo anche considerarlo non solo come un manuale per chi lavora nella didattica ospedaliera: le proposte contenute forniscono importanti informazioni anche per la scuola tradizionale. L’approccio biopsicosociale, ispirato anche allo yoga, offre spunti concreti per una didattica più inclusiva, personalizzata e attenta al benessere degli studenti.
Un’opera che invita tutti noi docenti a chiederci: come possiamo far muovere i nostri studenti – anche quelli più fragili – verso una scuola più umana, integrata e accogliente?