Spesso si pensa alla creatività come qualcosa riservato agli artisti, ma in realtà è l’energia vitale che alimenta anche le più grandi scoperte scientifiche. Infatti arte e scienza condividono strumenti fondamentali: creatività, pensiero critico e capacità di sfidare lo status quo.
Come possono gli insegnanti promuovere la creatività nelle scuole? Prima di tutto va considerato che gli eventi creativi non possono essere generati a comando. Non sapremo mai quando i nostri momenti “eureka” ci colpiranno. Tuttavia, secondo un recente articolo su Nature, ci sono situazioni all’interno delle quali è più facile essere creativi. Conoscere e favorire queste situazioni è fondamentale per tutti, sia per attività artistiche che scientifiche. Vediamo quali sono.
Coltivare uno stato mentale favorevole alla creatività è particolarmente importante. Il cervello umano possiede il cosiddetto default mode network, una rete neurale distribuita tra diverse aree che si attiva in particolare quando iniziamo a “vagare con la mente”. Attivare questa rete sembra essere cruciale per generare nuove idee. In questo caso, “attivare” non significa concentrarci volontariamente su un compito ma vuol dire ritagliarsi momenti di pausa per lasciare che la nostra mente vaghi liberamente tra mille pensieri auto-generati. L’effetto “collaterale” di questo vagare con la mente è quello di creare spontaneamente collegamenti tra idee e concetti in maniera diversa dal solito, proprio perché non siamo concentrati. Benché la maggior parte delle volte questi collegamenti siano senza senso, in alcuni casi ci si parerà di fronte una combinazione originale e piena di significato. Ecco l’idea creativa!
Altra circostanza importante per la creatività è l’ambiente che ci circonda. Spazi stimolanti e routine consolidate possono predisporre il cervello a generare idee nuove. Alcuni trovano ispirazione in luoghi tranquilli, mentre altri preferiscono ambienti più vivaci. Inoltre, riconoscere i propri ritmi circadiani può aiutare a lavorare nei momenti in cui siamo più produttivi. Gli insegnanti possono guidare gli studenti e le studentesse nel comprendere le proprie preferenze spaziali e temporali e nell’organizzare il loro lavoro di conseguenza.
Infine, non bisogna temere di fallire o di sperimentare. Come suggeriscono gli autori dell’articolo, Isaac Asimov aveva ragione: molte scoperte iniziano con un semplice “Che strano!”. Gli studenti devono essere incoraggiati a vedere il fallimento come parte integrante del processo creativo.
Integrare arte e scienza nell’insegnamento non solo ispira creatività, ma prepara gli studenti a risolvere problemi complessi in modi innovativi. In fondo, il vero obiettivo è coltivare menti curiose che sappiano navigare tra sogni e scoperte.