Cosa dicono di noi gli spazi?

Sei a scuola? A lavoro?
Guardati intorno, o pensa al tuo ambiente di lavoro, che sia scuola o un ufficio. Ci fai caso?

Il modo in cui ci disponiamo nello spazio mentre lavoriamo o studiamo - posture, arredi, luce - esprime un’identità e, a sua volta, l’organizzazione dello spazio influenza il carattere e la cultura di un’organizzazione: aula scolastica o job space.

Aule tradizionali con una T-zone - l’area che si estende per tutta la prima fila di banchi e lungo tutta la colonna di banchi centrale - esprimono una cultura del controllo e un’attenzione alla “condotta” (anche rese necessarie da un elevato numero di alunni, per esempio); aule con i banchi raggruppati a cluster può denotare una maggiore attenzione alle relazioni e al miglioramento dell’apprendimento; banchi singoli sparsi facilitano compiti individuali basati sul ragionamento logico soprattutto per gli individui considerati più solitari e ipervigili verso le possibili minacce sociali provenienti dall’ambiente.

Allo stesso modo, sul versante corporate, uffici bizzarri e colorati, con le pareti costellate di fotografie, piene di oggetti personali riflettono un’attenzione alle peculiarità e differenze individuali; mentre uffici candidi, con arredi di design ed eleganti cornici, parlano di attenzione standard igienici e rigore dei processi.

Tutto questo è coerente con le ricerche di psicologia ambientale, secondo le quali- ma in Italia sia i dati che la letteratura scientifica sono carenti rispetto ad altri paesi - non esistono assetti in assoluto preferibili, ma che ogni modo di concepire e organizzare lo spazio presenta vantaggi e svantaggi in rapporto a contesti e culture.

Tuttavia, esistono alcune tendenze comuni, almeno nella costruzione di edifici nuovi destinati all’apprendimento o al lavoro. Per esempio: riportare la natura nei luoghi di lavoro, ridurre gli sprechi con l’uso di materiali e attrezzature ecosostenibili, ridurre la separatezza non necessaria fra individui con status diverso a favore di ambienti polifunzionali. In alcune scuole all’avanguardia sul piano dell’inclusione sono state realizzate stanze sensoriali, luoghi di calma e di raccoglimento, pensate per consentire ai bambini di ricalibrare le situazioni di sovraccarico sensoriale o stress sociale, anche all’interno o attigue alle aule o spazi liberi per favorire autonomia e benessere degli studenti. Ma anche spazi per l’autonomia, per favorire la gestione di ansia e malessere, comodi e con stimoli visivi, uditivi e tattili discreti.

Clicca sul link per approfondire il modo in cui gli arredi e la disposizione degli uffici denotano la cultura dell’organizzazione: https://www.reinventingorganizations.com/

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Quando lavoro da casa la mia scrivania è di solito coperto di gatti - non so cosa che dice di me, ma si spera qualcosa di buono!

Questo è molto interessante. Dovrò essere più attento a come allestirò i miei spazi di lavoro in futuro, pensando al tipo di collega e persona che voglio essere e inserendo questo nel processo di progettazione.

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