Oggi vorrei condividere con voi questo articolo del Sole 24 Ore che riporta una ricerca svolta nell’Università di Milano Bicocca dal Prof. Marco Gui, che sembrerebbe confermare la necessità di eliminare i dispositivi dalle scuole (proseguendo nella via aperta dal Ministro Valditara). Tuttavia, leggendo i dati con attenzione, la realtà è molto più complessa di quanto il titolo non ci lasci presumere.
Leggi l’articolo qui: Il Sole 24 Ore
Cosa ci dice davvero la ricerca?
- L’apertura del primo account social e il calo del rendimento scolastico si correlano ad altri fattori importanti come il background migratorio e il livello di istruzione dei genitori.
- Non si parla di tecnologia in generale, ma dell’uso specifico dei social network. Quindi non è corretto generalizzare il discorso a tutti gli strumenti digitali, che possono invece avere un ruolo positivo nell’apprendimento.
Perché è importante fare attenzione a questi titoli?
Titoli come questo possono rinforzare un dibattito polarizzato sulla tecnologia, semplificando eccessivamente questioni complesse. Il rischio è quello di cadere in facili allarmismi invece di chiederci come i social vengono usati e in quali contesti possono essere più o meno problematici.
Cosa possiamo fare come educatori e genitori?
- Aiutare i ragazzi a sviluppare un uso critico e consapevole dei social, piuttosto che demonizzarli.
- Considerare i social come una parte della loro esperienza di crescita, integrandoli in un percorso educativo equilibrato.
- Lavorare sulle disuguaglianze educative, offrendo strumenti di supporto a chi proviene da contesti piĂą fragili, invece di attribuire la responsabilitĂ solo alla tecnologia.
Cosa ne pensi?
Anche tu noti una tendenza a semplificare il dibattito sui social media e la scuola? Parliamone nei commenti!