Il bilinguismo è sempre più comune nelle nostre aule, e la ricerca continua a dimostrarne i suoi effetti positivi sul cervello. Secondo un recente studio, gli studenti bilingui presentano una rete neurale più robusta rispetto ai monolingui, aspetto che potrebbe avere importanti implicazioni per l’insegnamento e l’apprendimento. La ricerca, condotta tramite tecniche di imaging cerebrale, ha analizzato come le diverse aree del cervello comunicano tra loro, evidenziando una maggiore integrazione delle informazioni nei bilingui. Il bilinguismo non è quindi solo una competenza linguistica, ma anche un vantaggio cognitivo significativo.
Gli insegnanti dovrebbero incoraggiare l’uso di più lingue in classe: questo non solo aiuta gli studenti a migliorare le loro competenze linguistiche, ma stimola anche lo sviluppo cognitivo generale. Integrare attività quotidiane che richiedono l’uso di entrambe le lingue può migliorare la comprensione e la memoria degli studenti. Ad esempio, si possono utilizzare giochi linguistici o progetti di gruppo che promuovono la collaborazione in diverse lingue.
La diversità linguistica è sempre più presente nelle nostre classi, e questo studio ci offre una motivazione in più per valorizzare il bilinguismo come risorsa, non solo culturale, ma anche cognitiva.