Quanto obiettivi siamo come insegnanti?

Essere obiettivi nelle valutazioni dei nostri studenti non è mai stato facile. I ricercatori hanno scoperto che correggere molti compiti in modo continuativo può influenzare i voti finali degli studenti. Analizzando oltre 30 milioni di valutazioni su Canvas, una piattaforma di gestione dell’apprendimento che ordina di default i lavori degli studenti in ordine alfabetico, hanno rilevato un divario di 0,6 punti tra gli studenti con cognomi che iniziano con A–E e quelli con cognomi che iniziano con U–Z. I docenti che usavano l’ordine alfabetico inverso mostravano lo stesso schema, ma con un vantaggio per il gruppo U–Z. È stato anche osservato un calo nella cortesia dei commenti dei docenti man mano che la giornata lavorativa avanzava. Questo effetto è chiamato “deplezione del Sistema 2”, e si verifica, senza che ce ne accorgiamo, ogni volta che dobbiamo impegnarci cognitivamente per lunghi periodi sulla stessa attività.
Per evitare che la fatica influisca negativamente sulla correttezza della valutazione, è consigliabile fare pause regolari, confrontare occasionalmente i compiti corretti all’inizio e alla fine della sessione per verificare la coerenza, e considerare di correggere meno materiale, offrendo invece feedback brevi. Anche qui, lavororare poco ma spesso è la stretagia migliore per essere più efficaci ed efficienti!
https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=4603146&utm_campaign=website&utm_medium=email&utm_source=research-newsletter

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Credo che le pause durante la correzione siano fondamentali. La correzione di elaborati lunghi mi impone una pausa ma soprattutto aggiungo sempre delle annotazioni su un foglietto che mi saranno utili nella fase di confronto tra elaborati prima di procedere a rivedere la valutazione attraverso gli indicatori della griglia di valutazione per generare il voto finale.

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Risultati molto interessanti: ecco perché è necessario raccogliere e analizzare più spesso i dati formativi!

Mi chiedo se un’altra possibile soluzione potrebbe essere quella di cercare di randomizzare (in qualche modo) l’ordine in cui i documenti sono corretti? Eliminerebbe almeno i problemi riguardo la classificazione secondo l’alfabetizzazione, se non risolve il problema principale (fatica cognitiva)