Pensiamo di saper dire “no” alla pressione sociale… ma è davvero così?

Spesso ci sforziamo di fornire ai nostri studenti non solo conoscenze, ma anche capacità di pensiero critico e una bussola morale per affrontare le complessità del mondo. Uno studio recente basato sul famoso esperimento di Milgram rivela però una realtà scomoda: la maggior parte di noi sovrastima il proprio coraggio morale quando è sotto pressione.

Negli anni ’60, Milgram dimostrò come persone comuni fossero disposte a infliggere scosse elettriche (che credevano mortali) ad altri, solo perché sollecitate da una figura autoritaria. Oggi, una ricerca dell’Ohio State University conferma che:

  • Pensiamo di essere “meglio della media”: molti credono di resistere più a lungo degli altri, pur sapendo che nel 65% dei casi l’obbedienza è totale.
  • La consapevolezza non basta: conoscere l’esperimento di Milgram non rende automaticamente più forti di fronte alla pressione sociale.
  • La coscienziosità è un’arma a doppio taglio: chi è più ligio e responsabile è anche più vulnerabile ad aderire a regole sbagliate.

Tutto ciò ci ricorda che la pressione sociale è potente e riguarda chiunque, ragazzi e adulti. Non basta parlarne: bisogna aiutare gli studenti a riflettere sulla realtà che vivono e trasformare la teoria in strumenti pratici.

Possiamo farlo allenandoli a dire “no” quando è importante, aiutandoli a comprendere i lati positivi e i rischi della coscienziosità e incoraggiandoli a confrontarsi rispettosamente, anche quando è difficile. Creare in aula spazi sicuri per esprimersi e dissentire è il modo migliore per prepararli ad affrontare con consapevolezza e coraggio le sfide fuori dalla scuola.

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