Si è conclusa da pochissimo la terza edizione del LearningMoreFestival e l’emozione è ancora tanta.
La bellissima città di Modena ha fatto da cornice a questa splendida iniziativa e personalmente sono orgoglioso di aver partecipato e contribuito alla sua realizzazione insieme ai miei fantastici colleghi.
In particolare, vorrei fare una menzione speciale per ringraziare gli speaker che ho avuto il piacere di moderare e con i quali ho avuto modo di confrontarmi e discutere di tematiche che ci stanno particolarmente a cuore:
Annalisa Banzi Ph.D. che ci ha guidati nel workshop “Apprendere con piacere in museo. Creare esperienze memorabili con l’aiuto della psicologia e delle neuroscienze” in cui il pubblico è stato coinvolto direttamente nell’osservazione di opere d’ arte insieme a storici dell’arte ed archeologici.
Morena Rossi e Chiara Attanasio ideatrici del podcast “Stereotipart” hanno condotto un workshop su come scrivere di storia dell’arte in maniera creativa attraverso il podcast, ricordandoci che chi racconta storie ha una grandissima responsabilità.
Chiara Cappelletto, Prof.ssa Ordinaria di Retorica ed Estetica del Performativo all’Università degli Studi di Milano ci ha mostrato, attraverso una lectio, il ruolo delle immagini nel cervello oggi, ponendo l’accento su come le immagini influenzano i processi cognitivi, distinguendo tra il concetto di visualizzazione e visibilizzazione.
Francesco D’Isa filosofo e artista che utilizza l’intelligenza artificiale nella sua pratica quotidiana ha esplorato come algoritmi e macchine learning possono influenzare il pensiero creativo, ponendo l’accento su temi complessi come diritto d’autore e creatività, tra implicazioni etiche e nuovi concetti.
Giuliano Gaia ha posto l’attenzione sul tema della tecnologia e su tutte le sue implicazioni in ambito museale, in relazione all’esperienza del visitatore, proponendo una serie di casi studio illuminanti su cui riflettere.
Questi sono solo alcuni degli speaker che hanno contribuito a popolare il ricco palinsesto a tema Visual, a dimostrazione di come ambiti apparentemente distanti possano dare vita ad un ricco ed intenso scambio di idee e nuove proposte