Nel report “Nuove tecnologie di mediazione del patrimonio culturale” (Release II, 18 giugno 2025), Formules S.r.l. – su incarico di Dicolab – Cultura al digitale, in collaborazione con la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali e con il sostegno di NextGenerationEU – ha condotto un’indagine su 1.028 visitatori italiani (18–74 anni) per valutare percezione, utilizzo e prospettive delle applicazioni digitali nei luoghi della cultura .
Metodologia
La survey CAWI, svolta a marzo 2025, ha reclutato partecipanti che avevano visitato almeno una volta un’istituzione culturale negli ultimi sei mesi, garantendo una distribuzione geografica rappresentativa (Nord 44,7 %, Centro 22,1 %, Sud e isole 32,3 %) e un mix di livelli di familiarità tecnologica (45,4 % “uso regolare”, 10,3 % “utente esperto”).
Risultati chiave
- Grado di conoscenza e adozione
- Installazioni digitali (pannelli touch, videowall, totem): note dall’85,2 % dei rispondenti, con un utilizzo effettivo del 48,5 %.
- Esperienze immersive (VR/AR, gaming, chatbot): conosciute dall’81,7 % della popolazione campionaria, utilizzate dal 45,3 % e giudicate interessanti per il 90,5 %.
- Fattori di gradimento determinanti
Sono stati valutati su una scala da 1 a 5; i punteggi 4–5 indicano elevata importanza.
- Immersività: 40,4 % dei rispondenti assegna “5 su 5”.
- Interazione: 39,0 % “5 su 5”.
- Personalizzazione: 37,7 % “5 su 5”.
- Valore percepito e disponibilità economica
- 62,1 % ritiene che le tecnologie digitali aggiungano un valore misurabile all’esperienza di visita.
- 50,3 % sarebbe disposto a pagare un supplemento “adatto” per accedere a installazioni o esperienze digitali ritenute “molto interessanti”.
- Prospettive di sviluppo
I partecipanti hanno segnalato come prioritari:
- Narrazioni coinvolgenti (434 menzioni), per favorire engagement emozionale e cognitivo.
- Contenuti approfonditi (361 menzioni), utili per un apprendimento più dettagliato.
- Tecnologie immersive avanzate (368 menzioni), per potenziare il senso di presenza.
Conclusioni
L’analisi evidenzia un chiaro orientamento verso soluzioni che vadano oltre la semplice fruizione passiva, privilegiando caratteristiche di immersività e interazione capaci di arricchire il valore culturale percepito. Il forte interesse e la disponibilità a sostenere un costo aggiuntivo confermano che investimenti mirati in tecnologie digitali possono tradursi in un ritorno sia culturale sia economico per le istituzioni.
Il report completo da consultare qui