Ciao a tutti!
Sono felice di annunciare l’inizio di una nuova rubrica qui nella nostra community: ESPERIMENTO MEDIAEDUCATIVO.
Ogni mese, vi proporrò una breve esperienza pratica sui temi della media education che potrete sperimentare in prima persona e replicare facilmente in classe. Dopo aver fatto l’esperimento potrete condividere i risultati e le riflessioni emerse qui sotto.
Cosa Sa Google di Te?
Per il nostro primo esperimento, voglio invitarvi a esplorare insieme quali informazioni Google ha raccolto su di noi.
Come fare l’esperimento?
1. Accedi a Google My Ad Center cliccando qui Google My Ad Center utilizzando il tuo account personale Google (non quello scolastico, perché potrebbe avere delle limitazioni) e verifica le informazioni generali su di te, poi clicca qui per vedere gli interessi che Google ha mappato su di te.
2. Osserva: quali informazioni Google ha su di te? Sono corrette oppure no? In che misura?
3. Rifletti: Come pensi che Google abbia avuto queste informazioni? Quali tuoi comportamenti e azioni gli hanno permesso di profilarti in questo modo?
Condividiamo i risultati
Avevi mai provato a fare questo esperimento? Come è stato? Lo proporrai alla tua classe?
Sono molto curiosa di sentire i vostri risultati!
Inizio io per prima, condividendo una mia riflessione personale nei commenti.
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Nel mio caso tutte le informazioni generiche sono corrette (età, situazione sentimentale, contesto lavorativo ecc).
I miei interessi sono pienamente in linea con le mie ultime ricerche e le mie attività sui social network: ho bisogno di cambiare le mie scarpe da ginnastica, quindi ho ben due sezioni dedicate a calzature e sport. Mi piace leggere e spesso cerco libri su Amazon o su Audible, e per questo Libri e Letteratura compaiono tra i miei suggeriti. Inoltre, nell’ultimo periodo (complici le vacanze estive) ho fatto ricerche su booking per hotel e voli, quindi i viaggi sono uno degli elementi mappati tra i miei interessi.
Vedere quanto siano “precisi” queste profilazioni è sempre sorprendente per me, soprattutto quanto spesso vengano aggiornate e siano sensibili anche ai minimi cambiamenti nei nostri interessi.
Tuttavia mi chiedo: cosa mi sto perdendo? Se mi vengono suggerite queste cose, cosa non mi viene suggerito? Questo fenomeno si chiama Echo Chamber, e forse sarà uno spunto di riflessione per un prossimo post!
Ciao Serena, ho trovato questo spunto di riflessione molto interessante.
Io ho due profili, uno di lavoro e uno personale. Paradossalmente, nonostante il mio profilo personale sia più “vecchio” e datato di quello di lavoro, ho trovato informazioni molto più precise sul secondo.
Per esempio, nel mio profilo personale mi registrava come persona sposata (e non lo sono, ancora) e con un titolo di studio riferito al mio diploma. Inoltre, non era in grado di ricavare informazioni su dove lavoro, nonostante su maps abbia il setting dedicato proprio per monitorare il tragitto casa-lavoro al mattino.
Mi chiedo quindi: sono stata “brava” a mascherare informazioni in eccesso o ho usato poco questo motore di ricerca? Oppure il fatto che il profilo di lavoro sia più “targhettizzato” e le ricerche più mirate gli hanno consentito di dire con più precisione chi sono?
Ciao Francesca,
sono molto felice che l’esperimento sia stato interessante
Sicuramente sull’account di lavoro per Google è più facile profilarti perché fai ricerche e azioni più mirate e quindi più chiare per l’algoritmo.
Considera che l’attività viene tracciata non solo in base alle ricerche che fai sul motore di ricerca, ma anche nel momento in cui fai il login a qualsiasi sito/piattaforma utilizzando il tuo account Google. Esempio: quali video guardi su YouTube? Per quanto tempo al giorno? Quali invece fai partire e poi abbandoni?
La cosa più interessante secondo me non è tanto quanto l’algoritmo abbia “vinto” la sua scommessa su di noi, quanto provare a capire quali nostri comportamenti l’hanno portato a pensarla così. Nel tuo caso, lui ti immagina sposata e tu non lo sei, ma perchè lo pensa? Quali comportamenti si possono imputare a persone sposate e quali coincidono con i tuoi?
Le riflessioni e le domande che si aprono sono potenzialmente tantissime.
Una curiosità mia: hai avuto modo di guardare anche la sezione dedicata agli interessi? In questo caso vedrai quali sono gli annunci che ti vengono mostrati di più e credo possa essere anche questo un elemento interessante.
Fammi sapere!
Un abbraccio
Si ho potuto osservare anche i miei interessi, riferiti principalmente alle ultime ricerche che ho fatto.
Su questo punto ovviamente è stato molto preciso e ha memorizzato bene le mie motivazioni di ricerca nelle ultime settimane.
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Il tuo punto sulla Echo Chamber è interessante per me. In che misura le pubblicità personalizzate, o i suggerimenti che appaiono sui servizi digitali come Netflix, Spotify o Amazon, ci impediscono di incontrare nuovi interessi che potrebbero effettivamente piacerci? Nonostante tutti i vantaggi di un’esperienza su misura, non voglio certamente ridurre la mia esposizione a nuove esperienze
Ciao Alex!
Su questo tema è uscito un libro qualche anno fa che si intitola “Scelti per te” di Francesco Marino.
Ha partecipato anche ad uno dei nostri webinar negli anni scorsi, lo trovi qui nel caso in cui volessi approfondire,.
Dal mio punto di vista quello che si rischia di perdere è l’incontro con idee o contenuti differenti. Il fatto che mi vengano proposti contenuti simili a ciò che già mi piace oppure contenuti che riportano idee molto molto distanti dalle mie (perché si sa che la rabbia è una delle emozioni che ci spinge a commentare e soffermarci su un contenuto), unito al fatto che io ho tempo e attenzione limitate, necessariamente creano attorno a me una echo chamber.
A volte faccio questo esperimento su TikTok (proprio TikTok perchè il suo algoritmo si adegua molto velocemente, ogni 8 video fa un ricalcolo): provo a soffermarmi su video e contenuti che non guarderei e vedo come cambia il mio feed nelle ore successive.
In generale: cercare di confondere o riaddestrare l’algoritmo può essere un esperimento interessante da fare.