AI nella formazione

:brain: “L’IA può aiutarci a correggere, ma deve restare uno strumento, non il cuore della nostra missione educativa.”

Il recente orientamento nel Regno Unito permette ai docenti, in via ufficiale, di utilizzare strumenti d’Intelligenza Artificiale per:

  • velocizzare la correzione dei compiti,
  • automatizzare la scrittura delle comunicazioni con i genitori
    (e entrambe vengono viste come “compiti ripetitivi” da alleggerire) facebook.com+1facebook.com+1.

:backhand_index_pointing_right: Domande per voi, colleghi:

  1. Quanto e in che modo l’IA può effettivamente ridurre il carico amministrativo?
  2. Dove passa la linea tra “aiuto” e “sostituzione” del vostro sguardo professionale?
  3. Siete preoccupati che possa aumentare le aspettative (e il carico) su di noi: “Se c’è l’IA, puoi farlo più in fretta”?
  4. Quali sono le attività che davvero valgono il nostro tempo e il nostro coinvolgimento?

:magnifying_glass_tilted_right: Secondo alcuni, l’IA libererebbe tempo prezioso per:

  • progettare lezioni più creative,
  • dedicarsi all’ascolto e al supporto individuale,
  • valorizzare la relazione con gli studenti.

Ma c’è chi avverte: affidare a un algoritmo il feedback, ovvero la parte più “umana” dell’insegnamento, rischia di svuotare davvero la nostra professione.

:bullseye: Vi va di condividere esperienze o dubbi?
Quali strumenti usate già – e con quali risultati? E soprattutto, cosa non potreste mai delegare all’IA?