Il risultato dello studio è categorico e ben sintetizzato dal titolo: i ragazzi che hanno usato un tutor AI durante lo studio hanno risultati peggiori.
Students who just did their practice problems the old fashioned way — on their own — matched their test scores.
La mia personale conclusione è che la AI generativa è uno strumento molto potente e bisogna maneggiarlo con estrema cura.
Concordo con te @pongi. Oggi in una seconda liceale, gli studenti mi hanno raccontato di come lo scorso anno scolastico hanno utilizzato l’AI per svolgere dei compiti assegnati dal precedente prof. d’italiano e di come siano stati subito “sgamati” prendendo un bel 2. Quindi, urge una lezione sull’uso dell’AI che farò a breve e non sarà solo una lezione sporadica ma è necessario guidarli verso un uso responsabile, critico in modo che l’AI sia un alleato e non un sostituto.
Io posso essere ‘biased’ come qualcuno con un dottorato in psicologia, ma mi piace vedere la ricerca basata sull’evidenza, e al momento penso che sia gravemente carente nella comprensione di come possiamo e dobbiamo integrare AI generativa nelle nostre vite.
Questo è un risultato cruciale per quelli di noi nella professione di insegnante; grazie mille per la condivisione. Ho bisogno di leggere l’articolo me stesso, ma mi piacerebbe scavare nei dati un po’ e capire esattamente perché e come generative AI strumenti come tutor stanno ostacolando o aiutare.
Secondo lo studio in questione è il tipo di uso che gli studenti fanno della AI che può ostacolare l’apprendimento, non la AI di per sé. In pratica, se la si usa per chiedere la risposta a un problema, senza capire il problema, i concetti o memorizzare le idee, gli studenti non fanno nessun apprendimento profondo. Nulla di nuovo in realtà. E’ come quando uno studente si fa aiutare dai genitori, da un fratello/sorella maggiore o copia dai compagni più motivati a imparare.