Quando pensiamo alla data science, spesso immaginiamo analisi di mercati finanziari o persone circondate da schermi, intenti a decifrare complessi grafici. Ma il vero potenziale della data science va ben oltre: può aiutare a modellare politiche pubbliche e migliorare la nostra sicurezza e qualità della vita.
Un esempio recente è Bologna, diventata una “Città 30”, con un limite di velocità massima di 30 km/h in gran parte delle strade. Ma come valutare l’impatto di questa scelta?
La risposta è nei dati!
Per capire se questa politica abbia funzionato, occorre:
Identificare i dati rilevanti (ad esempio, incidenti stradali, morti, utilizzo di mezzi alternativi).
Raccogliere i dati (quali istituzioni li monitorano e con quali metodi?).
Analizzare le tendenze per trarre conclusioni significative.
Ecco cosa abbiamo scoperto grazie alla scienza dei dati:
Per la prima volta in 33 anni, nessun pedone è morto sulle strade di Bologna.
Gli incidenti sono diminuiti di oltre il 13% rispetto alla media 2022-2023.
Sebbene gli incidenti con biciclette siano aumentati, ciò è attribuibile al maggior numero di persone che ora scelgono la bici invece dell’auto.
Questi risultati dimostrano come i dati possano rispondere a domande critiche e modellare il futuro delle nostre città.
E tu, cosa ne pensi?
Se vivi a Bologna, hai notato cambiamenti nella sicurezza stradale o nel modo in cui le persone si spostano? (@leonardo.lodi) Se invece vivi altrove, pensi che una politica simile avrebbe successo nella tua città? E quali potrebbero essere i benefici ambientali nel lungo periodo? (@Valeria.Rocco @davide.ferraresi)
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