Secondo una ricerca di NielsenIQ per Audible, sono 11,1 milioni gli italiani che hanno ascoltato audiolibri nel 2024
(+4% rispetto agli stessi mesi del 2023
)
Dal boom del periodo di pandemia, infatti, gli audiolibri sono entrati a far parte delle abitudini d’ascolto delle persone a livello globale
Sono ancora poche, però, le ricerche che indagano il ruolo dell’ascolto nell’apprendimento e nel motivare alla lettura, che sembrano essere favoriti nei testi di narrativa.
La Audio Publisher Association ha pubblicato questa infografica dal titolo: “Come l’audio può favorire l’alfabetizzazione: i benefici dell’audio nell’apprendimento della lettura?” sostenendo l’effetto positivo dell’ascolto su aspetti come la comprensione e la memorizzazione.
Cosa ne pensate? Siete anche voi audiolettori e audiolettrici? Pensate che ascoltare un libro equivalga a leggerlo? 
Parliamone nei commenti! 
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Personalmente tendo a leggere più che ascoltare un libro, ma questa è una preferenza personale; non sono sicuro quale classificherei come ‘più efficace’ in termini di me assorbire le informazioni.
Penso che dovremmo stare attenti a non creare una falsa dicotomia qui però - non abbiamo bisogno di scegliere tra loro, ma piuttosto possiamo fare entrambi! Tendo ad ascoltare in momenti in cui sarebbe difficile leggere (per esempio, mentre si fanno le faccende in casa o pendolarismo) e leggere quando posso sedermi e concentrarsi (per esempio, la domenica mattina).
Le differenze nel momento in cui scegliamo di svolgere queste attività probabilmente hanno un impatto su come effettivamente tratteniamo le informazioni. È probabilmente difficile da conservare le informazioni quando si era occupato a navigare una stazione ferroviaria occupato vs seduto sul divano senza distrazioni.
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Personalmente faccio entrambe le cose: leggo libri e ascolto audiolibri.
Per me sono due tipi di esperienze diverse, ma complementari. Un po’ come serie tv e film, per capirci.
Preferisco leggere il libro (cartaceo o digitale) se so che dovrò studiarlo e ho bisogno di rimaneggiare. Mi aiuta molto agire direttamente sul testo per ricordare le informazioni. Anche nel caso di autori a cui sono legata preferisco la lettura. Soprattutto in cartaceo, per avere un legame più fisico.
Gli audiolibri sono perfetti per tutte le situazioni in cui vorrei leggere, ma il contesto non me lo permette. Facendo fatica a isolarmi da rumori e voci a volte mi è difficile leggere il posti affollati (o anche solo a casa quando qualcuno guarda la tv). L’audio riesce a “coprire” il suono in sottofondo e mi permette di fare qualcosa che mi gratifica nonostante ciò che c’è attorno.
Ascolto sia saggi che romanzi e l’unica differenza che ho notato è che in un audiolibro mi riesce molto più difficile recuperare le informazioni una volta che ho finito l’ascolto. Se voglio fare una citazione o riutilizzare quello che ho ascoltato, il tempo che impegno a ritrovare il punto esatto è molto di più.
Insomma, sono d’accordo con Alex quando dice che non ha senso creare una dicotomia tra libro e audiolibro!
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Sono d’accordo con entrambi, non si tratta di stabilire un vincitore, ma di comprendere cosa funzioni meglio per ognuno di noi e in quali contesti 
Alcuni sostengono che ascoltare un libro possa sembrare una sorta di “scorciatoia” rispetto alla lettura, poiché richiede meno sforzo. Tuttavia, la scienza dimostra che il cervello elabora le parole in modo simile, sia quando le leggiamo sia quando le ascoltiamo. Ciò che può variare, però, è l’apprendimento e la memorizzazione, che dipendono da diversi fattori (molti dei quali avete già menzionato) e soprattutto dall’individuo.
Io, ad esempio, quando voglio imparare qualcosa per interesse personale, spesso preferisco ascoltare che leggere. Leggendo praticamente tutto il giorno per lavoro trovo più rilassante ascoltare mentre passeggio o cucino, rispetto a sedermi per leggere … ma spesso capita di ascoltare un podcast su un argomento che mi interessa e poi decidere di acquistare un libro per approfondire ulteriormente, e quella lettura torna ad essere piacevole.
Trovare il giusto equilibrio tra i due approcci può arricchire davvero la nostra esperienza di apprendimento

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