Game Masters: un summer camp creativo

Saprete che tutti gli anni in FEM teniamo vari summer camp per i ragazzi, su vari argomenti, tecnologie o metodologie.
Io mi occupo di quelli di area “giochi” e il camp organizzato si chiamava “Game Masters” con l’intenzione di spiegare cosa c’è dietro un videogioco, a livello di creatività, tecnologia, impegno produttivo, per capire un po’ come si creano e la complessità multimediale e multidisciplinare che li sottende.

Nelle cinque mezze giornate abbiamo esplorato il ruolo del “game designer”, ovvero di chi pensa e crea esperienze di gioco per gli altri, e cosa le rende divertenti o appassionanti, cosa rende un gioco non troppo facile ne troppo difficile, di come si mette alla prova il nostro giocatore a superare sfide sempre più difficili, e magari far pensare ad un tema o ad alcune situazioni non convenzionali.

(usare i giochi e sopratutto i videogiochi come strumenti per trattare un tema dato è uno dei nostri interessi, in FEM)

Quindi abbiamo visto come

  • si costruiscono ambientazioni in 3D
  • si creano personaggi e animazioni
  • si programmano interazioni
  • si progettano enigmi e difficoltà
  • si compone una musica e creano effetti sonori (fondamentali nei videogiochi)
  • si testano e aggiustano i giochi osservando gli altri giocare

Tema e metodologia

Avevo dato ai ragazzi il tema “guerra e pace / mondo senza guerre”, a cui seguì una interessantissima conversazione di gruppo, con l’interesse che potessero toccare quel tema dentro i vari giochi.
Ogni gioco avrebbe avuto 4 porte che il giocatore avrebbe dovuto varcare per finire i relativi livelli. Così che ognuno potesse avere la responsabilità creativa di un proprio mondo, ma anche collaborare con gli altri per creare un unico gioco

Strumenti
Per lavorare abbiamo usato diversi strumenti, tra cui:

negli ultimi giorni abbiamo anche visto strumenti più evoluti (Roblox Edu e Struckd di Unity) per chi volesse andare avanti a casa a studiare e fare esperimenti creativi.

Quiz
Per scaldare la mente e trattare i vari tipi di sfide da poter inserire nei giochi, tutte le mattine iniziavamo con qualche “quiz”… vediamo chi trova la soluzione di questo:

Commenti finali
I ragazzi sono stati molto soddisfatti dal poter creare qualcosa di proprio, di non “creare il gioco di un altro”, e si sono resi conto di quanto i videogiochi possano essere divertenti anche da creare e usati per imparare (e insegnare) cose nuove.

Output
Questi sono stati i 4 giochi creati e pubblicati:

Team 1

Team 2

Team 3

Team 4

P.S.
Se questi progetti vi piacciono, o volete imparare anche voi come condurre laboratori simili nelle vostre classi o laboratori, seguite i vari corsi di Game Based Learning che teniamo durante l’anno in FEM!

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Dato il tempo che alcuni studenti trascorrono giocando, e la dimensione e l’importanza crescente dell’industria dei videogiochi nella vita delle persone, è fantastico che abbiano questa opportunità di imparare di più su ciò che sta ‘sotto il cofano’ (se questo è quello che si dice in italiano).

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