Un team di ricercatori ha sviluppato Centaur, un modello di intelligenza artificiale capace di prevedere come una persona reagirà in situazioni nuove, con una precisione del 64%.
Non si tratta di magia, ma di data science applicata alla psicologia.
Il segreto? Un enorme dataset chiamato Psych‑101, che contiene oltre 10 milioni di decisioni reali raccolte da esperimenti di laboratorio.
Centaur ha imparato osservando come ragionano le persone in tanti contesti diversi: dalle scelte semplici a situazioni più complesse.
Questo è un esempio perfetto di come la scienza dei dati può aiutarci a comprendere meglio il comportamento umano.
Non per sostituirlo, ma per studiare, prevedere e migliorare i sistemi che ci circondano: dalla formazione all’assistenza sanitaria.
Il bello è che questi modelli non ci “leggono nel pensiero”, ma imparano da grandi quantità di dati.
Un passo interessante verso una collaborazione sempre più stretta tra dati, psicologia e tecnologia.
La data science non serve solo per analizzare numeri. A volte ci aiuta anche a capire meglio… noi stessi.
per chi volesse approfondire: A foundation model to predict and capture human cognition | Nature